Il Kangal coban kopegi( ex pastore dell’Anatolia) è una razza da protezione del gregge sviluppatasi da tempi molto remoti in Asia Minore,territorio oggi occupato dalla penisola Anatolica di cui l’attuale Turchia rappresenta la parte maggiore. Ci sono diverse teorie sulle origini di questa razza, non è semplice stabilire se sia arrivata nell’attuale Anatolia al seguito delle migrazioni delle popolazioni turche o se fosse già presente in epoche precedenti. Indipendentemente da questo c’è una polemica sui cani da protezione del gregge turchi che dura dagli anni ’80 del secolo scorso tra chi sostiene che i cani turchi appartengono ad una grande popolazione indigena, una landrace breed con una certa variabilità, plasmata dal territorio con poco intervento umano e chi invece sostiene che in Turchia siano sempre esistite razze diverse in regioni diverse.La mia opinione è che siamo di fronte ad unica razza, opinione formata in tanti anni di conoscenza della razza, dal primo soggiorno in Turchia del 1976 agli oltre 20 anni di allevamento, ed è supportata da studi approfonditi di genetica di geografia e storia della Turchia oltre che da osservazioni nei luoghi di origine della razza e da una conoscenza diretta del mondo agropastorale.Riassumendo al massimo si può dire che ad oggi la verità stà nel mezzo, cioè abbiamo un’unica grande popolazione che sta prendendo diverse direzioni selettive ma non sufficienti per fare di queste selezioni delle razze distinte. A differenza delle razze moderne create dall’uomo, i cani turchi rappresentavano e ancora rappresentano presso i pastori nomadi, una popolazione abbastanza variabile in termini di colore e lunghezza del mantello e altre caratteristiche minori, ma omogenea per quanto riguarda i tratti fondamentali e soprattutto l’attitudine al lavoro, criterio quest’ultimo fondamentale per la selezione utilitaristica e comune ai cani da protezione di tutta la Turchia e non solo.
La razza venne riconosciuta dalla FCI nel 1989 col nome di Pastore dell’Anatolia e rispecchiava questa variabilità, così come succede in altre razze, come pastore del Caucaso e Pastore dell’Asia centrale, il Tibetan Mastiff ecc. Si voleva conservare la variabilità tipica dei ceppi pastorali piuttosto che creare l’ennesima razza standardizzata destinata a finire come molte altre razze, cambiate profondamente attraverso la ricerca maniacale di omogeneità attraverso una stretta consanguineità, con un conseguente impoverimento del patrimonio genetico. La forza di queste razze semi naturali sta proprio nella variabilità genetica.
Ma purtroppo l’approdo al mondo della cinofilia di questa nobile e antichissima razza ha attirato gli interessi di chi invece ha un’altra idea di razza, si è cominciato a sostenere che i cani fulvi con maschera nera sono una razza distinta da quelli bianchi o di altri colori,e quelli a pelo lungo un’altra razza ancora. Dagli anni 80, prima in USA, poi in Europa e dalla fine degli anni 90 anche in Turchia è iniziata una polemica sul fatto che i cani turchi da protezione appartengano ad una o più razze che ha portato la FCI a cambiare nome alla razza da pastore dell’Anatolia che ammetteva vari colori del mantello a Kangal che ammette un solo colore, il fulvo con maschera nera. In Turchia è stato riconosciuto anche l’Akbas a mantello bianco e il Malakli o turkish Mastiff che comprende cani più molossoidi e di vari colori, mentre per la FCI esiste una sola razza e un solo colore, così per la FCI tutti quei cani di vari colori come i tigrati, o i bianchi non sono più collocabili; restano sulla carta dei Kangal perchè il loro nome è stato cambiato, ma non aderiscono al nuovo standard. Un vero delirio, un mostro della cinofilia.
Altra modifica allo standard riguarda la taglia: nel Kangal(ex pastore dell’Anatolia) è stata ridotta ed ora si prediligono soggetti lupoidi con minor ossatura, questo è stato deciso dall’ente cinofilo turco per marcare la differenza tra kangal e Malakli, ma la stragrande maggioranza dei kangal in patria come in occidente è di taglia e sostanza maggiori. Tutto questo fa male alla razza, regna una gran confusione, ed in questo caos ognuno dice la sua aumentando la confusione e c’è chi ne approfitta per trasformare in kangal ogni cane fulvo con maschera nera. E ogni giorno appaiono pretese nuove razze in Turchia, promosse in aree del paese diverse dalla provincia si Sivas Kangal che si distinguono per colore o altre caratteristiche minori. Non si può creare una razza nuova per ogni colore o per ogni provincia turca, gli scambi genetici tra i vari gruppi(che non sono razze distinte) è una pratica importantissima per mantenere variabilità genetica, salute e rusticità. Proprio per questo i cani dei pastori sono così diversi dalle razze moderne chiuse in compartimenti stagni, ognuna con le proprie malattie e difetti sempre più diffusi a causa di questa chiusura genetica.